La S. Messa per la Pasqua dello Sportivo

 

 

 

Lunedì 25 aprile presso la Basilica di Agliate è stata celebrata la S. Messa per il tradizionale incontro della Pasqua dello Sportivo. Solitamente gli invitati sono i consiglieri delle ASDO e gli arbitri in attività, ma quest’anno per celebrare i 40 anni dell’Associazione FeSTA, sono stati invitati anche i consiglieri e segretari che hanno aiutato in passato, arbitri non più in attività, rappresentanti delle PGS e alcuni rappresentanti delle ASDO del passato.

Possiamo dire che è stata una vera Pasqua sia perché rivedere gli amici di un tempo, anche dopo questi anni di Pandemia, ci ha fatto molto piacere, sia perché il brano del Vangelo del giorno commentato con le parole di don Sergio e don Fabrizio hanno “dato legna da ardere” alla fiammella debole che avevamo nel cuore in questo ultimo periodo.

A tal proposito riprendiamo queste parole:

In quel tempo. Il Signore Gesù designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro << La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!” (LC 10,1-9)

Parole che in un’associazione oratoriana risuonano ogni giorno e soprattutto in questi tempi riflettono una realtà ben visibile. Ci siamo sentiti chiamati in causa e don Fabrizio ha proprio sottolineato questo fatto: noi siamo stati chiamati da Gesù a portare la sua testimonianza attraverso il gioco, attraverso lo sport e, come i discepoli e gli Apostoli, non siamo tanti, anzi se ci guardiamo dentro noi stessi, scopriamo che le nostre forze non sono mai abbastanza per poter coprire tutte le necessità e non potranno mai essere sufficienti per fare tutto ciò che vorremmo fare. Questo però non ci deve fermare, non deve spegnere la fiamma ed essere una “scusa” per non fare più niente, deve essere uno stimolo a organizzare l’essenziale nel modo migliore e ad essere umili sapendo che quello che è stato fatto è poco, ma è stato eseguito con il cuore e con tutte le forze possibili.

I volontari sono sempre meno, per questo c’è bisogno della preghiera continua affinché Dio continui ad inviare nuovi operai, ma la preghiera non è solo spirituale, è anche concreta nelle opere e nell’esempio che dobbiamo dare ogni giorno. Don Sergio ci ha ricordato che il nostro compito è quello di educare e solo attraverso l’educazione riusciremo ad entusiasmare nuovi operai. Noi abbiamo la fortuna di poterlo fare attraverso uno strumento che se utilizzato bene sa attirare e deve saper accogliere tante persone: lo sport, il gioco.

Dando uno sguardo a questi 40 anni, non è stato possibile non soffermarsi su quattro momenti storici: la nascita dell’associazione, il continuo nel periodo migliore e di crescita e il periodo di stagnazione attuale ricco di interrogativi, ma che dovrà essere la base per il futuro. Ma lo sguardo non è solo di chi vuole ringraziare chi ha ideato, portato avanti e per chi sta gettando nuove basi, ma anche su ciò che realmente è in comune a queste persone e ciò che è in comune con le prime comunità cristiane e a quelle attuali: noi stiamo dando seguito alla chiamata di Dio, ma quante incertezze stiamo affrontando e nei prossimi anni, cosa accadrà? È questo però che ci caratterizza: la Fede nel disegno di Dio, la speranza che ciò che ci ha detto, si rivelerà nel tempo più opportuno.

L’ultimo pensiero del Decano non poteva che essere dedicato a quanti ci hanno lasciato: presidenti, arbitri, allenatori, segretari, sacerdoti… persone che fisicamente non vediamo, ma che ogni giorno sono al nostro fianco, ci danno la forza e che con noi stanno festeggiando questi 40 anni di FeSTA.

Al termine della celebrazione, si è tenuto un momento conviviale, il tradizionale aperitivo nell’oratorio di Agliate durante il quale è stato bello rivivere alcuni momenti del passato e condividere progetti e speranze future.

Buona continuazione a tutti

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